Coding-in-gioco…
.............un'esperienza di crescita
al passo con i tempi (comunicazione digitale) ed umana (i vantaggi del lavoro
in team)!
Curiosità, entusiasmo, stupore, scoperta,
emozione, questi sono stati gli ingredienti che hanno caratterizzato e reso
speciali gli incontri del progetto di coding al
quale hanno partecipato i bambini di
cinque anni della Scuola dell’infanzia del plesso Verdolino.
Fare coding significa
mettere i bambini in condizione di eseguire, ma anche di inventare, una serie
di istruzioni in sequenza per raggiungere un obiettivo.
In altre parole significa
costruire, risolvere, ragionare… praticamente sviluppare il pensiero
computazionale.
Cody feet |
Percorso con reticolo |
Protagonisti principali di
questo laboratorio sono stati i bambini che, in situazioni di grande e/o
piccolo gruppo o in coppia, hanno appreso per scoperta procedendo per tentativi
ed errori. Giocando ad identificarsi con un semplice pallino giallo che aveva
bisogno di essere accompagnato in una serie di percorsi sempre più complessi, i
bambini hanno iniziato questa avventura con un'esperienza di movimento corporeo
che man mano è diventato sempre più controllato …
....i salti e le corse sono diventati tanto controllati da riuscire a gestire i addirittura i movimenti del mouse!
Essi hanno sperimentato,
progettato, costruito, condiviso con i compagni le proprie idee/conquiste
attivando modalità di tutoraggio nei
confronti di chi si è trovato in difficoltà: hanno imparato a lavora in gruppo!
Attraverso attività
divertenti e coinvolgenti di coding, tinkering, creatività
digitale e microrobotica educativa, i bambini, hanno maturato e consolidato alcune abilità di
base proprie della scuola dell’infanzia come:
-
l’orientamento nello
spazio;
-
la lateralità, la creatività;
-
il pensiero logico-deduttivo ed il pensiero computazionale fino
ad aprirsi all' acquisizione di competenze digitali.
I piccoli sono riusciti a concludere il
percorso in piattaforma code.org conquistando il certificato “THE HOURS OF
CODE”: un'emozione fortissima!
Successivamente i nostri piccoli programmatori si sono
trasformati in “ingegneri” capaci attraverso un gioco tanto amato “le
costruzioni” di assemblare i mattoncini Lego.
I bambini hanno data
libero sfogo alla loro fantasia creando tantissimi oggetti con i mattoncini
lego per poi giungere a costruire un
poco alla volta un robottino “Jumu”.
Il robottino realizzato è diventato un nuovo amico con cui giocare,
con atteggiamento paternamente protettivo, per la consapevolezza e l'orgoglio
di averlo in un certo senso “generato”…
In quest’ottica il ruolo
dell’insegnante è stato quello di mediatore didattico che ha guidato a
distanza, coordinato, sollecitato, confortato ed incoraggiato i piccoli
aiutandoli a superare i conflitti e ad accrescere la propria autostima. Le
insegnanti sono state delle “registe trasparenti” e gli alunni un inconsapevole team di “attori principali”
dell'esperienza!
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