La pandemia da Covid-19 ha trasformato radicalmente in poche settimane il modus vivendi di tutti cambiando, ovviamente, anche il modo di fare scuola.
Grazie agli sviluppi informatici degli ultimi anni è possibile
attuare la “didattica a distanza”. Essa offre un'occasione di
crescita professionale (indubbiamente faticosa soprattutto per chi
deve acquisire dimestichezza con i suoi strumenti, come la
sottoscritta) ma è anche un obbligo morale per i docenti che hanno
il ruolo di guida nello sviluppo emotivo e cognitivo dei propri
alunni.
Il coinvolgimento della Scuola dell'Infanzia nell'attuazione della
didattica a distanza è storicamente importante poiché conferma il
suo reale inserimento nell'istituzione scolastica al pari degli altri
ordini: ai bambini più piccoli sono riconosciuti gli stessi diritti
di tutti gli alunni!
Nonostante problemi di connessione, difficoltà a realizzare video,
cronologie fotografiche corredate da messaggi vocali, e proporre
attività realizzabili tra le mura domestiche con con materiali
facilmente disponibili, restare in contatto e continuare, nei limiti
del possibile, a condividere la routine che ha accompagnato i gruppi
classe fino a qualche settimana fa è importante per tutti,
soprattutto per i bambini ma anche per la parte infantile che, in chi
più in chi meno, continua a vivere nel cuore di ogni adulto.
Grazie alla
didattica a distanza, inoltre, la scuola ha potuto proseguire il suo
cammino verso un'inclusione reale stimolando ed ottenendo anche
quest'anno una partecipazione massiccia alla “Giornata Mondiale
della Consapevolezza dell'Autismo”; sensibilizzare alla conoscenza
dell'autismo acquista maggiore valore a causa della criticità del
momento storico che aumenta le difficoltà di chi ne vive la
condizione personalmente.
Percependo che
“SIAMO TUTTI SULLA STESSA BARCA” e che tutti, anche se con ruoli
diversi, siamo capaci di “rimboccarci le maniche” per raggiungere
obiettivi condivisi, l'augurio è che il ritorno alla tanto
desiderata normalità veda trasformarsi tutte le scuole in vere
comunità come sta divenendo sempre più quella del 33° Circolo.
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